Fa freddo.
Sono fuori dal rifugio ed è appena smesso di nevicare, lasciando spazio al vento.
Guardo i nuvoloni che avvolgono tutte le cime, aspettando un tramonto che quasi sicuramente farà il suo corso di nascosto. Le mie speranze relative alla scalata di domani, dopo due giorni non proprio fortunati stanno svanendo.
Sembra banale dire che le più grosse soddisfazioni arrivano quando meno te lo aspetti ma è vero.
Sarà solo una vecchia credenza, o la strana ironia della sorte, ma anche questa volta ne ho avuto la conferma.
Le previsioni davano il meglio, io mi sentivo a posto, insomma tutto perfetto.
Ho guardato a lungo la vetta del Gran Paradiso, mentre veniva incendiata dalle luci del tramonto, pregustando il momento nel quale avrei potuto passeggiarci sopra.
Non avrei mai immaginato che il mio ginocchio mi bloccasse appena sotto la parete.
Sono rimasto li, a guardare i miei amici allontanarsi come due puntolini, nel bianco del ghiacciaio ancora insonnolito, mentre il sole stava per spuntare dalle cime prima di tornare lentamente indietro, giù per la morena, dicendomi :"Domani andrà meglio".
Domani è arrivato, insieme a lui la pioggia.
Due obiettivi su tre sono già andati, è rimasto solo un giorno.
Ancora aspetto, aspetto uno spiraglio di cielo azzurro, un raggio di sole che mi dica che domani farà bello ma niente.
Mi rassegno, incamminandomi nuovamente verso la porticina del rifugio.
Un'istante, una lama di luce infuocata tinge di rosa il ghiacciaio.
Mi giro e torno di corsa all'inizio della neve.
Le pareti non sono più nere, e i grigi nuvoloni si sono trasformati in batuffoloni dai mille colori.
Il segno è arrivato, un'emozione incredibile, uno spettacolo mozzafiato.
Prendo la mia macchina fotografica, e scatto, luce, colori, l'immagine che vedo, l'avevo già dipinta, prima, nella mia fantasia... ora è mia... per sempre!
Un' istante e il sole sparisce definitivamente dietro le guglie.
Alle 4 è ancora buio, nel ghiacciaio, e l'oscurità è segnata solo dalle luci delle nostre frontali e da una miriade di stelle. Il segnale era giusto, è una giornata splendida, e le cime iniziano a brillare una ad una alle prime luci dell'alba.
Saliamo, sono troppo felice di essere qui, lo spettacolo è incredibile le delusioni dei giorni precedenti ormai cancellate.
Un mare bianco, perforato da aguzze torri di roccia che graffiano il cielo azzurro.
Sulla cresta sembra di volare.
Una stretta di mano, un abbraccio con compagni, un'altra semplice giornata in montagna è passata, segnando nella mia mente, in maniera indelebile, emozioni.
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