martedì 17 luglio 2007
Campiglione si sta trasformando
Un anonimo frequentatore del sito ha mandato una sua visione del problema dello zuccherificio di Fermo, che sottopongo all'attenzione di tutti:
C’ERA UNA VOLTA
C’era una volta un centro produttivo …
Campiglione si sta trasformando; tutto è iniziato nel 2.000 con il varo del Piano Regolatore Comunale con i previsti 22.000 mc per interventi residenziali ed oltre 450.000 mc da destinare alla realizzazione di servizi socio-assistenziali, alberghieri, sportivi, ricreativi e commerciali e come affermato da un esponente politico di cui si è persa memoria; “tutto quant'altro possa contribuire a qualificare Campiglione come centro e punto di riferimento del territorio; a servizio di un quartiere che non deve essere solo l'appendice dello zuccherificio o un centro produttivo-industriale; come amministrazione comunale siamo quindi tenuti a fare, prima di tutto, gli interessi della collettività; ed è in quest'ottica che si inserisce l'insediamento del futuro polo”. Mai parole furono più premonitrici; il centro produttivo-industriale è sparito, le fabbriche storiche della zona hanno chiuso, le aziende calzaturiere stanno scomparendo; migliaia di posti di lavoro persi, comparto dell’agricoltura in ginocchio. Resta il dubbio di capire dove sono gli interessi della collettività.
Campiglione si è trasformata, è pronta ad essere il centro della nuova provincia.
Non ci sono più le puzze della conceria e non ci saranno più quelle dello zuccherificio, si risolverà il problema della viabilità estiva provocato dal continuo passaggio dei camion di bietole, andrà sempre più scomparendo il fastidioso via-vai dell’operosità calzaturiera, sarà un vero “centro di riferimento del territorio”, i nuovi “Parioli” fermani.
E non scherziamo con la storia della riconversione dello zuccherificio in una o addirittura due centrali elettriche alimentate a biomasse legnose e ad olio di girasole ubicate nell’area dello stabilimento; chi ci crede? A Campiglione? Non prendiamoci in giro; prima che la società prenda come scusa per non realizzarla l’ostilità dei residenti ed i tentennamenti dell’amministrazione comunale pressati dai politici della zona, si propongano altri siti più consoni all’investimento. (Ricordate la vicenda della Turbogas?)
Spariranno così i lavoratori (dell’industria, calzaturieri, agricoli, ecc.) e lasceranno il posto ad una nuova specie umana: i “deambulanti dei centri commerciali”; esseri umani che si trascinano da un negozio all’altro, guardando le vetrine senza acquistare niente perché non ci sono i soldi da spendere. Ed allora compariranno le offerte “compra adesso, pagherà tuo figlio tra vent’anni”, TAN 0% TAEG 1.000%.
Però le case e gli appartamenti acquisteranno valore, si potranno vendere o affittare ad un ottimo prezzo; ma a chi? E se l’Ospedale non ce lo fanno? La Sede e gli Uffici della Provincia non ce li fanno sicuramente, troppo decentrati. E se non ci fanno neanche la Motorizzazione Civile? La maggior parte delle Sedi Istituzionali sono già state individuate! I sindaci della valle dell’Aso rivendicano il loro pezzo di provincia! E se ci piazzano soltanto un paio di uffici periferici? I gestori degli esercizi commerciali già penalizzati farebbero salti di gioia!!
Gli unici soddisfatti saranno i membri del mitico “Comitato per la chiusura dello zuccherificio”, operativo da una quindicina d’anni (alcuni dei soci sono ex dipendenti), che finalmente potranno rilassarsi seduti nella panchina dell’”Oasi” , quella sopra la scala mobile.
Pronti però a rimettersi in assetto di combattimento contro una eventuale riconversione dell’ex Zuccherificio in una centrale elettrica nel loro “territorio”.
C’è una coincidenza curiosa: alla chiusura della Conceria Sacomar è seguita l’apertura del centro commerciale ”Girasole”; alla chiusura dello Zuccherificio Sadam seguirà l’apertura del nuovo centro commerciale “La porta del Sole”. Chiudono i posti di lavoro, la gente non ha più soldi, ma aumentano i posti dove spenderli.
Ed aumentano in maniera esponenziale anche nuovi sportelli di banche dove il nuovo business si basa sugli interessi derivati dai vari tipi di mutui e prestiti; entri per comperare un chilo di carne ed invece della solita macelleria trovi una nuova banca; le tirano su in una sola notte!
Si, ma vuoi mettere tutti i posti di lavoro creati dai centri commerciali?
Avete mai notato che le commesse non sono mai le stesse? Che periodicamente si leggono piccoli e graziosi foglietti (altrimenti sembra che le paghino poco) con la scritta ”cercasi commessa”? Chissà perché? Forse perché la maggior parte delle assunzioni sono a tempo determinato? E in quei centri commerciali aperti da qualche hanno dove a coprire locali vuoti compaiono dei teli con la scritta “prossima apertura” e rimangono lì per mesi e mesi?
Sono stati barattati posti di lavoro fissi, dove la gente era orgogliosa di produrre e avere una certezza per il futuro, la speranza di creare una famiglia, con dei posti precari fondati sulla illusoria certezza che la gente abbia sempre più soldi da spendere.
Campiglione “caput mundi”, un’ ”Oasi” di pace, dove vivere tranquilli per tutta la vita, tipo “Milano 2”, con i laghetti ed i cigni che nuotano; non ci sarebbe da meravigliarsi se fra qualche tempo verrà instaurata l’isola pedonale per tutto il quartiere, con circonvallazione alla conceria; ingresso vietato a tutti quelli che hanno intenzione di aprire una qualsiasi unità produttiva tipo fabbrica; solo servizi e shopping! Siamo nel futuro!!
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