venerdì 2 maggio 2008

Chi è il neo presidente del Senato?Per la stampa


Il Palermo e il Cavaliere, le due passioni di Schifani

ROMAPalermitano, 58 anni, da tre legislature in Parlamento, sempre a palazzo Madama, Renato Schifani � il nuovo presidente del Senato, il diciottesimo della storia repubblicana. Avvocato, con un passato politico da iscritto alla Democrazia cristiana, Schifani � stato eletto senatore nel 1996, nel 2001 e nel 2006 sempre in Sicilia e sempre nelle file del centrodestra, con Forza italia, e nelle ultime elezioni con il Pdl. Ha ricoperto il ruolo di capogruppo azzurro a palazzo Madama per due legislature, dal 2001 al 2008.Maturit� scientifica �con pagella d�oro� nel 1968, ha raccontato in una intervista di qualche anno fa a Claudio Sabelli Fioretti. Proprio negli anni della contestazione giovanile: �anch�io -ha detto il neo presidente del Senato nella stessa intervista- ero un sessantottino. Partecipai all�occupazione del mio liceo, lo scientifico Cannizzaro. Non sono mai sceso in piazza, stavo un passo indietro, guardavo, non condividevo quei toni accesi. Ma ritenevo giuste le rivendicazioni�. Quali? �C�era stato il terremoto. Chiedevamo che gli esami di maturit� fossero pi� facili�.In quegli anni la politica entra prepotentemente nelle scuole: �anch�io -ha proseguito Schifani nel suo racconto- ne subii il fascino. Massimo Ganci, il mio professore di filosofia, ci entusiasmava con le sue lezioni su Marx. Il marxismo, visto in maniera asettica e teorica, mi affascin� e mi coinvolse. Sembrava una teoria perfetta�. Ma l�avvicinamento alle teorie care alla sinistra dura lo spazio d�un mattino: �fui sfiorato, solo sfiorato�, ha precisato Schifani. Da ragazzo immagina di diventare medico, ma poi sceglie giurisprudenza. La sua � una famiglia normale, i genitori sono una coppia di impiegati, cos�, mentre frequenta l�universit�, impartisce lezioni private di matematica, �e mi consentii il lusso di una 500 L, a rate, senza acconto, 25 mila lire al mes�, racconta. Laurea con 110 e lode e concorso (vinto) al Banco di Sicilia. Nell�istituto di credito siciliano per� ci � restato solo due anni, poi � diventato avvocato. In casa Schifani si � sempre votato per la Dc e il neo presidente del Senato non ha fatto eccezione.Dopo la "fiammata" sessantottina, la politica esce dalla vita di Schifani. Alla politica il futuro presidente del Senato guarda con distacco, anche quando, da avvocato, entra nello studio di Giuseppe La Loggia, democristiano, �uomo di grandissimo carisma, che sprizzava felicit� quando prendeva la penna per scrivere un parere. L�ermeneutica ce l�aveva nel sangue. � stato il mio padre putativo professionale�, dice Schifani. La scintilla che fa scattare l�impegno politico diretto scocca con il referendum del 1993 che abolisce il voto proporzionale. L�anno successivo nascono i club di Forza italia e Schifani conosce Gianfranco Miccich�, "anima" forzista in Sicilia. Due anni dopo Schifani viene eletto in Parlamento e rimane "fedele" a Palazzo Madama, dove oggi siede nello scranno pi� alto. Con Gianfranco Fini ha in comune la passione per la pesca subacquea. Ma se si parla di calcio, allora le strade si dividono: mentre il presidente dell�assemblea di Montecitorio ha il cuore rossoblu, i colori del Bologna, quello di Schifani batte per le sorti dei rosanero del Palermo, la sua citt� natale. Spesso lo si vede in tribuna, al Renzo Barbera, insieme alla moglie Franca. E chiss�, ora, cosa penser� della cessione del bomber brasiliano Amauri, idolo dei tifosi, alla Juventus.Nel 2002 Schifani � tra i protagonisti del confronto parlamentare per la trasformazione del 41 bis, il carcere duro per i mafiosi, da istituto straordinario e provvisorio in misura definitiva. Profondo conoscitore dei regolamenti parlamentari, Schifani ha spesso condotto le sue battaglie dialettiche in aula con gli avversari politici a colpi di articoli, commi e norme di legge. I suoi modi sono cortesi, ma quando si tratta di combattere, politicamente s�intende, il flemmatico Schifani si trasforma in un "cane da polpacci", come ebbe a dire qualche tempo fa il Cavaliere.Quando qualcuno lo ha definito un adulatore di Berlusconi, Schifani ha risposto cos�, qualche anno fa, in una intervista, quando ancora il Pdl non era all�orizzonte: �non mi sento adulatore di nessuno. Mi sento difensore di una linea politica. Difendere Berlusconi vuol dire difendere il messaggio di Forza Italia, difendere la democrazia�.

Nessun commento :